Questa betulla ha eluso per un paio d’anni i miei tentativi di ritrarla col fiume che le scorre vicino visibile sullo sfondo; inquadrando dal terreno, tentavo di catturare la complessità tridimensionale della sua base tortuosa, ampia quasi due metri, cresciuta su una scarpata fluviale poi erosasi nel tempo. A prescindere dai modi imbarazzanti – e dolorosi – in cui mi sono trovato a contorcere il collo e la mia schiena artrosica, non sono riuscito a ottenere alcun risultato apprezzabile, al punto che avevo archiviato la questione.
Pochi giorni fa, in piedi sull'orlo di una roccia vicina, ho improvvisamente realizzato, in modo quasi casuale, che era possibile un approccio completamente diverso: dall'alto del mio nuovo punto di vista, con una prospettiva quasi verticale, mi sono accorto che avrei potuto guadagnare in armonia compositiva ed equilibrio quello che avevo perso in effetto tridimensionale e ambiente inquadrato.
Ho finalmente avuto il mio scatto, seppure uno diverso, e persino in modo del tutto indolore.